domenica 12 agosto 2007

l'arte in maschera

IL VOLO DELLA FANTASIA


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LA PITTURA AD OLIO


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LA MUSICA E LA DANZA



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FARFALLE


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NATURA MORTA
frutta


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orchidea


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rose


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copia d'autore
da Paul Klimt




colori di carnevale



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Il colore azzurro è il colore del mare,
del cielo, della tranquillità,
della tenerezza, della gioia di vivere.

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L'arancione è il colore dell'ottimismo, dell'allegria,
della sincerità e della spontaneità.

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Il verde è il colore della speranza, di chi vuole crescere, affermarsi, comandare, pur amando calma, ordine e pulizia.
È il colore della vegetazione, della rinascita primaverile, della forza della natura e della vita stessa.
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Il viola, mescolanza di rosso e blu, è il colore della metamorfosi, della transizione, del mistero e della magia. Colore tradizionale della mistica, della spiritualità ma anche della fascinazione erotica, il viola indica l'unione degli opposti, la suggestionabilità.

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La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell'iride. È il colore della purezza, della pulizia, dell'innocenza, della nascita, della precisione.


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Il rosso è simbolo del cuore e dell'amore, del dinamismo e della vitalità, della passione e della sensualità, dell'autorità e della fierezza. Il rosso è stato abbinato a Marte, il dio della guerra e il pianeta rosso, per la sua natura aggressiva e per la sua associazione al colore del sangue.

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Il nero significa lutto, tristezza e morte. Il nero è la notte senza stelle, è il buio, il nulla, la paura.
E' il colore della ribellione e della protesta totale.
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Il grigio è il colore della perfetta neutralità, della diostanza da ogni coinvolgimento. E' il colore della nebbia, dell'ombra e del crepuscolo, dell'eleganza e della distinzione. Indica incertezza, purezza, franchezza, sensibilità, superficialità e mancanza d'autostima.

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Argento e Oro
Bianco e Giallo
ll Giallo è il simbolo della mente e dell'intelligenza poiché rappresenta la forza del pensiero e stimola l'attività mentale E' il colore del distacco, infatti può aiutare a distanziarsi da pensieri o sensazioni che ci ossessionano. Il giallo è il colore dell'esplorazione, della curiosità.

maschere nude


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sabato 11 agosto 2007

la maschera


L'uso della maschera è antichissimo e lo si può
già ritrovare all’origine della storia degli uomini,
nella caccia e soprattutto nell’ambito di riti magici e religiosi.
Sacerdoti, stregoni, maghi, esorcisti così si distinguevano
e rappresentavano in modo antropomorfo
l’essenza divina o demoniaca.


La maschera dall'arabo mascharà (cioè scherno, satira)
è sempre stata uno degli elementi caratteristici
e indispensabili nel costume degli attori.
Originariamente era costituita da una faccia cava
dalle sembianze mostruose o grottesche,
indossata per nascondere le umane fattezze
e, nel corso di cerimonie religiose,
per allontanare gli spiriti maligni.

origini del carnevale di venezia



Venezia, ospita il carnevale più famoso del nostro paese, le cui origini risalgono al X secolo.




Attraverso le cronache sappiamo che il Giovedì Grasso si ricordava la vittoria del Doge Vitale Michiel sul patriarca di Aquileia, lrico, avvenuta nel 1162.



Per ricordare la sconfitta subita, ogni anno i successori del Patriarca dovevano inviare al Doge un certo numero di maiali la cui carne era distribuita tra i nobili, il clero e il popolo.




Gli spettacoli continuavano con giocolieri e saltimbanchi, fuochi di artificio e il Volo dell’Angelo, detto anche della Colombina, fatto da un acrobata che saliva lungo una fune fino alla loggia del campanile di S.Marco, per poi tornare a terra con un mazzo di fiori per il Doge.

CARNEVALI NEL TEMPO

Nel 1571, in occasione della Battaglia di Lepanto, nella domenica di carnevale fu allestita una sfilata di carri allegorici. La Fede con il piede su un drago incatenato seguita dalle Virtù Teologali; la Vittoria sovrastante i vinti e infine la Morte con la falce in mano.

Per festeggiare le nozze in Casa Cornaro a San Polo, nel 1664 fu organizzata per le vie della città, una grandiosa e divertente sfilata a cui parteciparono giovani nobili che fecero poi tappa in due monasteri, quello di San Lorenzo e quello di San Zaccaria, dove erano suore di nobile origine.

Era il 22 febbraio 1679 quando il Duca di Mantova sfilava per la città con un seguito di indiani, neri, turchi e tartari che sfidavano e combattevao contro sei draghi. Alla loro uccisione cominciarono canti e danze.

Per il carnevale del 1706 giovani patrizi mascherati da Persiani, dopo la tradizionale sfilata, si esibirono nelle corti e nei parlatoi dei principali monasteri di suore: S.Lorenzo e S. Zaccaria.

la bauta




Il costume simbolo del Carnevale veneziano
è la bauta, costituita da una maschera,
la larva, di colore prima nero poi bianco,
fatta di gesso, cartapesta o cuoio;
un mantello, detto tabarro;
una cappa di merletto;
un cappuccio di seta nera
e il tricorno, cappello a tre punte.
Poteva essere indossata nel quotidiano
per garantire l'anonimato.




Le prime notizie sulla bauta e sui mascareri,
cioè isuoi produttori, si ritrovano nel 1271
ma solo dalla metà del '500 fu riconosciuta
la Corporazione dei Mascareri.
Nel '700 c'erano più di 12 botteghe di mascareri.
Bauta deriva probabilmente da bava,
il pizzo che avvolgeva la testa sotto il tricorno.
Secondo altri l'origine è da ricercarsi in bau...bau...,
a significare la paura che provavano i bambini
quando videro la maschera per la prima volta.

mascherarsi nell'età antica


Le prime notizie sul Carnevale,
all’inizio un vero e proprio rito religioso,
risalgono ai tempi degli Egiziani.
All'epoca dei faraoni, il popolo,
mascherato, intonando inni e lodi,
accompagnava una sfilata di buoi
che venivano sacrificati in onore del dio Nilo.



I Greci dedicavano il rito al dio del vino Dionisio,
ma soprattutto nel mondo romano
e nelle sue feste popolari si trovano
le origini del nostro carnevale.



I Romani si lasciavano prendere dall’euforia
durante i Baccanali: festeggiamenti in onore
del dio Bacco che si svolgevano lungo le strade
della città e prevedevano l'uso di maschere,
tra fiumi di vino e danze sfrenate.